giovedì, gennaio 29, 2009

COMUNICATO FEDERAZIONE CONFSAL-UNSA N. 30/09

RIFORMA DEL MODELLO CONTRATTUALE: EDITORIALE DEL SEGRETARIO GENERALE

 

Si riporta, di seguito, l'editoriale del Segretario Generale riguardante la riforma del modello contrattuale che sarà pubblicato sul prossimo numero del nostro settimanale "Confsal – società, cultura, lavoro":

 

RIFORMA DEGLI ASSETTI CONTRATTUALI:

ACCORDO QUADRO DEL 22 GENNAIO 2009

 

CENTRATI DUE IMPORTANTI OBIETTIVI DELLA CONFSAL

 

di Marco Paolo Nigi

 

Il 22 gennaio 2009, a Palazzo Chigi, Governo e Parti Sociali hanno sottoscritto l'Accordo Quadro sulla "riforma degli assetti contrattuali".

L'Accordo costituisce un importante fatto storico sia per i suoi contenuti innovativi che per la larga condivisione delle Parti Sociali rappresentative dei lavoratori e dei datori di lavoro.

Ed è così che dopo quindici anni e sei mesi si è preso atto che l'analogo Accordo del luglio'93, di fatto disapplicato, non poteva più rispondere alle esigenze della nuova economia e della moderna organizzazione del lavoro. Infatti, tale Patto era maturato in un contesto monetario-inflattivo, economico-finanziario e politico-culturale completamente diverso dall'attuale.

L'avvento della moneta europea, l'attuale politica monetaria e creditizia della Banca Centrale Europea, l'avanzata globalizzazione dell'economia, l'evoluzione nel credito, nella finanza privata e pubblica e nella cultura e nella gestione imprenditoriale e la vigente normativa sullo stato giuridico e sull'organizzazione del lavoro imponevano da tempo un nuovo Patto funzionale allo sviluppo economico e alla crescita occupazionale.

Pertanto, in discontinuità con i ricorrenti falliti tentativi di adeguamento del modello'93, a cominciare da quello relativo alla proposta della "commissione Giugni" del 1997, l'ultima trattativa, tenuta "autonomamente" dalla Parti Sociali e condivisa nella fase decisiva dal Governo, anche quale datore di lavoro, si è basata sul necessario senso di responsabilità, lungimiranza e concretezza delle Parti Sociali rappresentative dei lavoratori e dei datori di lavoro. E Patto è stato sulla base delle forti motivazioni condivise nella consapevolezza che per centrare l'obiettivo dichiarato sono indispensabili l'aumento della produttività aziendale e della competitività del sistema economico, nuove dinamiche retributive eque e premianti ed una maggiore qualità dei servizi resi dalle Pubbliche Amministrazioni.

L'Accordo fissa fondamentali principi di un modello contrattuale "comune",  per il settore privato e per quello pubblico.

Secondo il modello definito il contratto collettivo nazionale di categoria:

v     ha durata triennale sia per la parte economica che per quella normativa: si corregge così l'anomalia della quadriennalità normativa e della biennalità economica che non consentivano l'indispensabile corrispondenza temporalmente perfetta fra prestazione e controprestazione;

v     garantisce la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni e regola le relazioni industriali a tutti i livelli;

v     fa riferimento all'indice dei prezzi al consumo armonizzato in ambito europeo ed elaborato da un soggetto terzo: si afferma, così, la valenza europea del parametro negoziale e si supera la fissazione unilaterale da parte del Governo del tasso annuo di inflazione programmata che, utilizzato rigidamente per l'aggiornamento delle retribuzioni, ha portato all'accertato impoverimento dei lavoratori dipendenti;

v     semplifica le procedure negoziali e garantisce il regolare svolgimento delle trattative;

v     fissa due livelli di contrattazione collettiva - nazionale e aziendale -, valorizzando il secondo livello, incentrato sulla premialità e sulla incentivazione, anche attraverso la leva della fiscalità strategica;

v     punta sulla diffusione universale del secondo livello e fornisce adeguate garanzie per le situazioni di difficoltà economico-produttiva;

v     prevede la definizione entro tempi brevissimi delle nuove regole per la rappresentanza delle Parti Sociali da ammettere alla contrattazione collettiva e la semplificazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro nei diversi comparti;

v     rilancia l'obiettivo della riduzione "finanziariamente compatibile" della pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese.

L'Accordo aprirà certamente una nuova stagione nelle relazioni sindacali e nell'andamento del rinnovo dei prossimi contratti di lavoro e costituirà un fondamentale strumento di sostegno alla crescita economica ed occupazionale.

La Confsal, con la sottoscrizione dell'Accordo, ha centrato due importanti obiettivi fissati dalla sua piattaforma politico-sindacale: la definizione certa di un moderno modello contrattuale "unico" per il privato e pubblico impiego e quella "possibile" di un nuovo sistema di relazioni sindacali basato finalmente sulla legittimazione delle Parti Sociali interagenti in base alla rappresentatività effettiva e "certificata".

La Confsal, infine, valuta l'Accordo quale strumento fondamentale per il sostegno alla prevedibile ripresa economica del 2010 e considera, pertanto, fondamentale il totale e continuo impegno delle Parti Sociali per la puntuale attuazione dello stesso.

Il convinto, responsabile e coerente impegno della Confsal non mancherà per perseguire concretamente gli obiettivi fissati dall'Accordo nell'interesse dei lavoratori e del Paese. (Dal notiziario Confsal n.15-09)

 

Nessun commento: