domenica, luglio 16, 2006

LA PRESENZA POLITICA NELLE RELAZIONI SINDACALI

L’ incontro è fissato per il giorno 5 luglio 2006 alle ore 14, 30, ma si fa attendere per circa un’ora.
Il treno sul quale viaggia è in forte ritardo e di conseguenza tutto slitta alle ore 15, 30.
Nulla di grave, anche se il vero ritardo non è nell’orario di inizio dell’incontro con le parti sociali, bensì nel giorno.
Da tempo, tutte le Organizzazioni Sindacali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, avevano chiesto un incontro con i nuovi vertici politici. Finalmente arriva e possiamo conoscere il Sottosegretario di Stato con delega alle relazioni sindacali.
Stiamo infatti parlando di Andrea Marcucci, 41 anni, nato a Barga, in provincia di Lucca. Nel presentarsi si alza rispettosamente in piedi, anche se al tavolo delle trattative sindacali è consuetudine intervenire rimanendo seduti. Inizia il suo discorso mettendoci al corrente dei suoi trascorsi politici, che peraltro già conoscevamo, essendoci informati prima sul suo profilo. La sua biografia, in breve, è la seguente: Imprenditore, si dedica all'attività politica dal '90, divenendo assessore provinciale alla Pubblica Istruzione e alla Cultura della provincia di Lucca. Dal 1992 al 1994. E’ deputato nelle liste del Partito Liberale Italiano.
Nel 1994 torna all'attività imprenditoriale e continua l'impegno politico, partecipando all'esperienza di Rinnovamento Italiano con Lamberto Dini.
Nell'aprile 2006 si candida al Senato in Toscana per Democrazia è Libertà - La Margherita. Primo dei non eletti, è chiamato a far parte del Governo Prodi in qualità di Sottosegretario di Stato.
La delega al personale, così ci spiega, l’ ha fortemente voluta poiché, sempre stando alle sue affermazioni, crede fortemente nell’importanza delle relazioni sindacali.
Dopo la sua presentazione arriva il turno delle Organizzazioni Sindacali che, attraverso i propri Segretari Nazionali, esprimono immediatamente il loro punto di vista sulle principali problematiche da affrontare. Pur nella diversità, c’ è uniformità di vedute sulla maggior parte degli argomenti portati al tavolo delle trattative che, in breve sintesi, sono i seguenti:
- Passaggi tra le aree: sono necessari al fine di dare una risposta ai lavoratori dell’area A e dell’area B. Servono anche per sbloccare i posti da destinare alla stabilizzazione dei lavoratori precari. E’ indispensabile riuscire ad ottenere l’autorizzazione per i suddetti passaggi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
- Precari: è urgente ottenere la stabilizzazione di 2147 unità di personale precario. A tal fine possono essere intraprese le seguenti strade:
• Utilizzo della procedura gia impiegata per la stabilizzazione del personale precario della protezione civile;
• Selezione blindata attraverso la percentuale del 50% per i titoli e 50% per il colloquio.
E’ chiaro che, a fronte delle pressanti richieste sindacali, si preferisce l’assunzione diretta degli stessi precari che hanno già lavorato negli scorsi anni presso il nostro Ministero. D’ altronde, gli stessi hanno tutti i requisiti di legge per aspirare a tale assunzione, ovvero alla stabilizzazione del loro rapporto di lavoro.
Riqualificazione: lasciare aperte, all’interno delle aree, le graduatorie in via permanente al fine di utilizzare le vacanze che si determinano per effetto delle cessazioni o per uscite anticipate dal servizio. E ancora:
ORGANICI:
ORGANICI D’ISTITUTO;
CCIM;
PEREQUAZIONE RETRIBUTIVA;
ARCUS;
FONDAZIONE EGIZIO;
CONTABILITÀ SPECIALI;
DIREZIONI REGIONALI;
SOPRINTENDENZE DI SETTORE.
Dopo aver ascoltato tutti gli interventi, peraltro abbastanza simili nella sostanza ma non nel rispetto dei tempi, il Sottosegretario ha
manifestato la sua disponibilità al confronto tanto che ha stabilito di tenere due riunioni in questo mese di Luglio e poi altre nei mesi a seguire.
Intanto, che dire di questo primo incontro? Innanzitutto, come già ha affermato il nostro Segretario Nazionale Giuseppe Urbino, si tratta di un incontro propedeutico, che destina per il futuro un referente politico per il confronto tra Amministrazione e Sindacati.
Ciò potrebbe semplificare il difficile rapporto esistente nelle relazioni sindacali e intersindacali, anche se bisogna star attenti all’ appesantimento del gioco dei tavoli separati che, se ancora dovesse perdurare, renderebbe inevitabilmente defatiganti ed inutili le trattative sindacali. Inoltre, occorre fare molta attenzione affinché la concertazione sindacale non diventi strumento di ricatto o costituisca strumento nelle mani di elementi sindacali allo scopo di tenere in ostaggio l’ Amministrazione e rendere superfluo l’ intervento sinergico di più soggetti sindacali che rappresentano i reali interessi del personale.
Ci auguriamo che alle parole ed alle buone intenzioni, seguano i fatti. Gli argomenti sono molti, di grande importanza e necessitano inevitabilmente di ulteriori approfondimenti. Al momento sembra che la volontà politica sia quella della disponibilità al confronto. Speriamo che non sia solo un’illusione.