mercoledì, dicembre 17, 2008

Con l'Approvazione dello schema del DPR di riforma ulteriori disagi per le sedi periferiche del MiBAC

 

Il Consiglio Superiore, ha nuovamente discusso lo schema del DPR di riforma del Ministero, che contiene una nuova formulazione della Direzione Generale dei Musei (ndr voluta fortemente dal Ministro) e rinominata Direzione per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale Il parere del consiglio superiore dei beni culturali alla bozza di riforma del ministero e' stato articolato e votato in quattro diversi punti.

Infatti, il Consiglio ha di fatto anche posto dei 'paletti' proprio sul termine 'valorizzazione' che deve essere intesa come prevede il Codice all'articolo 6 , ovvero valorizzazione in senso culturale dei beni per la promozione e la conoscenza, non per la mercificazione . Il primo punto - al quale sono andati 11 voti favorevoli ed 1 astenuto – riguardava l'apprezzamento della scelta fatta da Bondi di riportare all'attenzione del consiglio il testo riformulato della bozza di riforma del ministero. Il secondo punto riguardava la nuova formulazione della direzione generale per la valorizzazione: in questo caso i voti a favore sono stati 8, mentre hanno votato contro in tre componenti.

Nel terzo punto messo ai voti il consiglio conferma però al di là della riformulazione dell'articolo sulla nuova direzione generale, tutte le critiche espresse nel voto del 18 novembre : in questo caso ci sono stati 11 voti a favore e 1 astenuto. Infine al quarto punto – votato all'unanimità' - il documento stilato dal consiglio superiore denuncia la situazione di sofferenza e grave disagio delle sedi periferiche del ministero, soprintendenze, archivi, biblioteche.

Il metodo usato dal ministro, che ha garantito che una volta approvato il decreto da Consiglio dei Ministri della prossima settimana durante la discussione che si terrà davanti alle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato ''sarà' costantemente monitorato e potrà essere oggetto di ulteriori approfondimenti da parte del Consiglio Superiore''.

È ovvio che tale parziale riforma rappresenta ancora una volta un' anomalia dello strapotere partitico che incessantemente occupa spazi impropri a discapito della autonomia e della competenza tecnica, scientifica, amministrativa e contabile.

La Confsal-Unsa Beni Culturali, pur avendo preso parte al dibattito e contestando a tempo debito le criticità della riforma, ha inteso allertare le parti affinché si tenesse conto delle seguenti necessità:

Potenziamento dell'- autonomia degli istituti speciali

Incremento della capacità operativa delle Soprintendenze , Archivi e Biblioteche ;

· Rafforzare i poteri e l'autorevolezza dei Soprintendenti e del personale tecnico scientifico

promuovere la collaborazione tra le istituzioni e ogni altro soggetto pubblico e privato

Informatizzazioni a livelli centrale degli uffici dei beni culturali e con le regioni e i Comuni;

 

Del resto procedere alla nomina di un Direttore Generale quattro mesi prima dell'approvazione del DPR (regolamento di organizzazione proposte di modifica) da parte del Ministro, significa certamente dimostrare una certa arroganza che sottomette ancora una volta la cultura al libero mercato.

 

Giuseppe Urbino

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