lunedì, luglio 07, 2008

COMUNICATO STAMPA

Giuseppe Urbino(Segretario Nazionale Confsal Unsa Beni Culturali): "il Ministro Brunetta insiste e attraverso il suo sito internet informa che il 55% delle AMMINISTRAZIONI NON HA DICHIARATO CONSULENZE.

Tra queste il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

 

Ministro, è il momento di azioni concrete, basta con il sensazionalismo e l'accanimento contro chi manda avanti la P.A. guardiamo anche più in alto"

 

basta con i contratti a personale esterno al mibac

 

"Al ministro per la funzione pubblica, Brunetta – afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal Unsa Beni Culturali – piace far sensazionalismo, sparare a zero contro la base delle P.A., quelli che lui ha definito fannulloni senza sapere che il settore pubblico fino ad oggi è andato avanti grazie al loro operato, nel bene e nel male e non certo grazie a gran parte della dirigenza pubblica che fino adesso non è riuscita a dare l'esempio di managerialità che tutti auspicavano. Una pseudo managerialità pagata profumatamente ma senza risultati, e allora poi con chi bisogna prendersela? Ma con i semplici impiegati, quelli che percepiscono stipendi da fame da oltre 30 anni, in alcuni casi anche meno di un semplice operatore di call-center appena stabilizzato dal governo.

E allora caro Ministro, ci dica chiaramente dove ci vuole portare? Si è dimenticato forse che qualche responsabilità è anche la sua, quando imperversava nella prima Repubblica al fianco di Bettino Craxi come suo fido consigliere? Ci piacerebbe sapere cosa consigliava al buon Craxi ma stendiamoci sopra un bel velo. La P.A. è malata da sempre, basta con l'assistenzialismo, incentivi e aumenti di stipendio per  tutti e poi regole severe.

Per esempio Ministro Brunetta – prosegue il sindacalista della Confsal- Unsa Beniculturali – giorni fa, ha comunicato che il 55% delle amministrazioni non ha ancora dichiarato le consulenze e pubblicato sui propri siti internet accessibili a tutti i cittadini, i relativi decreti e contratti conferiti a personale esterno aggiungiamo noi, sono anni per esempio che il Ministero Beni Culturali non ottempera  a questa regola che pure nel Dlgs. 165 del 2001 (al comma 15 dell'art. 53 prevede che "Le amministrazioni che omettono gli adempimenti di cui ai commi da 11 a 14 non possono conferire nuovi incarichi fino a quando non adempiono"). Quindi in barba alle norme il ministro Bondi non fa pubblicare niente sul proprio sito internet e nonostante la legge lo imponga ma Brunetta non sanziona, si prosegue a ingaggiare consulenti esterni, quasi quasi  una corsa a replicare quanto fatto dai suoi predecessori.

E vogliamo dirlo ai "fannulloni" del Ministero Beni Culturali – conclude Urbino – che in barba alle numerose professionalità interne, a riqualificazioni del personale sempre più lente si continua a fare contratti a  personale esterno inquadrato al massimo profilo della carriera impiegatizia  e che molti servizi di Direzioni Generali si servono di molte unità di personale di ditte esterne il cui rapporto con l'amministrazione non si capisce quale sia?

Ministro Brunetta e Ministro Bondi, i "fannulloni" per  entrare giurano fedeltà allo Stato dopo una promessa solenne,  gli addetti di ditte esterne come possono gestire questioni ministeriali spesso riservate  e soprattutto qual è la tutela ministeriale per loro?

Possono sedere tranquillamente in una sede statale con tanto di computer, telefono ecc. ? Basta con le sparate, vogliamo risposte concrete e soprattutto vogliamo che il Ministero torni ad essere gestito da personale interno e di ruolo, altro che fannulloni."

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