La povertà continuerà a crescere sino a quando cresceranno le disuguaglianze fra i cittadini presenti in un contesto sociale.
La disuguaglianza è causa di crisi finanziarie che colpiscono l'economia reale di un paese procurando dissesti per le imprese che chiudono, disoccupazione per i lavoratori che perdono il posto di lavoro, retribuzioni che perdono potere di acquisto, famiglie che non riescono a soddisfare i bisogni economici primari nell'ultima parte del mese.
La disuguaglianza se non viene combattuta produce crisi economica sino a diventare depressione economica allorquando:
- i mercati diventano espressione eclatante di concentrazioni di ricchezza;
- i super ricchi privilegiano investimenti speculativi, anziché produttivi;
- gli operai ed i ceti medi si impoveriscono perdendo potere di acquisto;
- i consumi calano e la produzione si riduce.
In 20 anni (fonte Banca d'Italia) il 10% delle famiglie più ricche ha visto crescere la propria ricchezza dal 44% al 48% di tutta la ricchezza prodotta. La società italiana è costituita da 1/3 di ricchi e 2/3 di poveri.
Si tenga conto che l'11.1%, (pari a 2.653.000 persone) delle famiglie in Italia ha vissuto nel
Causa di questa iniquità è la disuguaglianza fra i cittadini che avvertono una povertà sempre più in crescita.
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