martedì, luglio 29, 2008

SI, GUERRA AI FANNULLONI MA..SE UNO È MALATO, È MALATO!

Riteniamo interessante segnalare questo pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione, sull'argomento delle assenze dal servizio per malattia, con un orientamento giurisprudenziale che non sembra coincidere col pensiero del ministro Brunetta, autore dell'ultima circolare esplicativa dello scorso 17 luglio.

Con la sentenza n. 20080 del 21.7.2008, la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, che riportiamo qui di seguito, ha estesa la tolleranza sulle assenze nel p.i., giustificando la mancanza di reperibilità del dipendente a domicilio se sussiste un valido motivo per assentarsi da casa, durante la visita fiscale dell'incaricato ASL. Come pure, su alcune tipologie di malattia che prevedono la 'boccata d'aria'…

 

Ne vedremo ancora delle belle. Alla prossima…

 

CORTE DI CASSAZIONE - Sezione lavoro

– Sentenza n. 20080/2008 del 21 luglio 2008

 

Presidente Sciarelli - Relatore Maiorano - Pm Apice Svolgimento del processo Con ricorso alla Corte d'Appello di Torino l'INPS proponeva appello avverso la sentenza del Tribunale di Torino con la quale in contraddittorio anche con ... OMISSIS ...Spa, era stata accolta la domanda di R.F.M. per il pagamento delle spettanze per il periodo di malattia di 10 giorni nel novembre 2001, per l'importo di Euro 486,36 ingiustamente trattenuto; la ricorrente infatti si era assentata alla visita di controllo in quanto si era recata presso il Centro medico diagnostico di (OMISSIS) per effettuare un elettrocardiogramma e una visita cardiologia. ... OMISSIS ...restava contumace, mentre l'INPS contrastava la domanda. La Corte d'Appello rigettava il gravame sulla base delle seguenti considerazioni: infondata era l'eccezione di inammissibilità del ricorso, per avere la ricorrente, col ricorso avverso il provvedimento con cui veniva comunicata la trattenuta dell'indennità, manifestato in sede amministrativa la volontà di opporsi consentendo all'Istituto di pronunciarsi in proposito. Infondata era l'eccezione di prescrizione annuale ex art. 6 L. L. 138/43, perché la stessa iniziava a decorrere dalla reiezione della domanda da parte dell'INPS: dopo provvedimento del 31/10/2002, l'istante aveva proposto ricorso amministrativo il 29/11/2002, rigettato in data 24/10/2003: tempestiva quindi era la domanda in via giudiziaria proposta il 24/12/2003.

Nel merito, l'assenza alla visita di controllo era giustificata dalla necessità di recarsi presso il Centro medico per la visita cardiologia e l'elettrocardiogramma e quindi da un motivo serio, per una prestazione che deponeva per   l'indifferibilità degli accertamenti. L'eccezione di inammissibilità per mancanza di domanda amministrativa era infondata, perché l'INPS aveva contestato l'assenza alla visita di controllo e comunicato che sarebbe stata trattenuta la indennità di malattia; l'istante quindi con il suo ricorso non aveva soltanto giustificato l'assenza alla visita di controllo, ma, contestando la legittimità di detta trattenuta, aveva chiesto implicitamente la corresponsione della stessa. La prima censura era quindi infondata. In ordine alla seconda, infondata era la censura secondo cui il termine di prescrizione decorrerebbe alla data della malattia, in quanto lo stesso decorreva o dalla data in cui era stata comunicata la trattenuta, 31/10/02, o dalla data in cui la stessa era stata effettuata, dicembre 2002, alla data di deposito del ricorso 29/11/02 presso l'INPS, pervenuto il 10/12/2002, la prescrizione non era decorsa e poi era rimasta sospesa fino alla decisione del ricorso comunicata il 24/10/03.

La Suprema Corte aveva affermato il principio secondo cui "il termine prescrizionale annuale del diritto all'indennità di malattia, previsto dall'ultimo comma dell'art. 6 legge 11 gennaio 1943 n. 138, inizia a decorrere dalla data di formazione del silenzio - rifiuto, ex art. 7 legge 11 agosto 1973 n. 533, sulla domanda rivolta all'INPS per ottenerla, salvi gli effetti dell'eventuale ricorso contro il detto provvedimento a norma dell'art. 46, quinto comma, legge 9 marzo 1989 n. 88, la proposizione del quale implica la non computabilità, ai fini prescrizionali, del successivo periodo di novanta giorni previsto dal sesto comma del medesimo articolo, decorso il quale l'interessato ha facoltà di adire l'autorità giudiziaria" (Cass. 1396/02). Infondata era anche la terza censura sulla giustificazione dell'assenza alla visita di controllo, sussistendo evidenti ragioni di indifferibilità degli accertamenti cardiologici e non avendo l'interessata onere di comunicazione preventiva dell'assenza all'organo di controllo (Cass. 9453/05) ed essendo l'assenza giustificata da una "seria e valida ragione, socialmente apprezzabile" (Cass. 16996/02) e da un interesse apprezzabile" (Cass. 5492/00). Gli accertamenti, anche se non assolutamente indifferibili, costituivano seria e valida ragione per giustificare l'assenza. Non sussisteva infine il vizio di extrapetizione, per essere stata pronunciata la condanna dell'INPS in difetto di specifica richiesta, in quanto la domanda doveva essere interpretata nel senso che nella richiesta di revoca della sanzione legale applicata dall'INPS doveva intendersi ricompresa quella di restituzione della somma trattenuta a tale titolo.

L'appello quindi doveva essere rigettato.

Motivi della decisione È domandata ora ad istanza dell'INPS la cassazione di detta pronuncia con un solo motivo col quale si lamenta violazione degli art. 5 DL 11/9/1983 n. 463, convertito in L. 11/11/83, n. 638, art. 115 c.p.c. e 2697 c.c., nonché vizio di motivazione, per avere il giudice ritenuto giustificata l'assenza della lavoratrice alla visita di controllo nell'orario di reperibilità in adempimento del dovere di cooperazione gravante sul lavoratore al fine dell'erogazione del trattamento di malattia (Corte Cost. n. 7811988). L'assenza può essere giustificata per un motivo molto serio (Cass. 4247/04) e quindi nella specie da una oggettiva indifferibilità della visita medica cui si sarebbe sottoposta la lavoratrice. La motivazione sul punto è apodittica ed inadeguata, non avendo la ricorrente dimostrato l'assoluta indifferibilità della prestazione e l'impossibilità di effettuarla al di fuori delle fasce orarie di reperibilità (Cass. 8544/01). Resiste l'intimata con controricorso.

Il ricorso è infondato.

La contestazione di violazione di legge si risolve in quella di vizio di motivazione per avere il giudice ritenuto giustificata l'assenza da casa della lavoratrice nelle ore di reperibilità con conseguente sottrazione della stessa alla visita di controllo. In proposito si osserva che "la deduzione di un vizio di motivazione della sentenza impugnata con ricorso per Cassazione conferisce al giudice di legittimità non il potere di riesaminare il merito della intera vicenda processuale sottoposta al suo vaglio, bensì la sola facoltà di controllo, sotto il profilo della correttezza giuridica e della coerenza logico - formale, delle argomentazioni svolte dal giudice del merito, in quanto è del tutto estranea all'ambito del vizio di motivazione ogni possibilità per la Corte di cassazione di procedere ad un nuovo giudizio di merito attraverso l'autonoma valutazione delle risultanze degli atti di causa; ne consegue che il preteso vizio di motivazione, sotto il profilo della omissione, insufficienza, contraddittorietà della medesima, può legittimamente dirsi sussistente solo quando, nel ragionamento del giudice di merito, sia rinvenibile traccia evidente del mancato o insufficiente esame di punti decisivi della controversia. prospettati dalle parti o rilevabili di ufficio. ovvero quando esista insanabile contrasto tra le argomentazioni complessivamente adottate, tale da non consentire l'identificazione del procedimento logico - giuridico posto a base della decisione; pertanto le censure concernenti vizi di motivazione devono indicare quali siano i vizi logici del ragionamento decisorio e non possono risolversi nel sollecitare una lettura delle risultanze processuali diversa da quella operata dal giudice di merito" (Cass. 12467/03).

Nessuno di tali vizi si riscontra nella sentenza impugnata, in quanto la Corte di merito dopo avere risolto altre questioni che non interessano più in questa sede, conformandosi a costante giurisprudenza di legittimità, esclude che la  lavoratrice avesse l'obbligo di preventiva comunicazione all'organo di controllo della indifferibile assenza dal domicilio e poi valuta positivamente la "seria e valida ragione" e l'interesse "apprezzabile" che ha determinato il suo allontanamento da casa In quanto "l'effettuazione di un elettrocardiogramma" e la "visita cardiologica" data la natura delle prestazioni presentano "di per sé un certo carattere di urgenza se non di assoluta indifferibilità" tale da  giustificare l'assenza alla visita di controllo. Si tratta di una valutazione di merito. logicamente e congruamente motivata e come tale incensurabile in cassazione e sicuramente non validamente contrastata dall'affermazione che manca il "requisito dell'indifferibilità", sia perché si tratta di un elemento relativo, sia perché l'eventuale differimento di un appuntamento già fissato comporta il rischio di un rinvio molto lungo stante le ben note difficoltà in cui versa il servizio sanitario; a giudizio della Corte per giustificare la violazione dell'obbligo reperibilità in determinati orari non è richiesta l'assoluta indifferibilità della prestazione sanitaria da effettuare ma basta un serio e fondato motivo che giustifichi l'allontanamento da casa. Il ricorso quindi va rigettato. Le spese vanno poste a carico del ricorrente e liquidate come in dispositivo.

PQM

La Corte rigetta il ricorso e condanna il ricorrente alle spese che liquida in Euro 27,00 oltre ad Euro 2000,00 per onorario, nonché alle spese generali IVA e CPA.

 

Inizia così la fase di numerosi ricorsi che potranno essere intrapresi dai Pubblici Dipendenti, che

oltre ad essere chiamati alla lotta e a manifestare la loro contrarietà, affideranno caso per caso le

storture di una legge ingiusta, direttamente alle magistrature competenti.

 

Cordialità,

SERVIZIO STAMPA E COMUNICAZIONI

 

INPDAP - Importanti novità sulle modalità di calcolo dei trattamenti pensionistici con anzianità contributiva superiore a 40 anni.

NON PIU' PENALIZZATO CHI VA IN PENSIONE

CON OLTRE 40 ANNI DI CONTRIBUTI.

A meno che il Governo non ci metta lo zampino…..

 

Il problema c'era e nasceva dal fatto che la legge blocca il calcolo della pensione a 40 anni di contributi. Se una persona lavora e versa contributi, ad esempio, per 45 anni, in pensione se ne ritrovava solo 40: i cinque in più venivano perduti.

Ora, l'INPDAP, con la nota n. 26 del 13 giugno 2008 (che si allega), chiarisce che - in relazione alle modalità di calcolo dei trattamenti pensionistici con anzianità contributiva superiore a 40 anni - gli iscritti all'istituto non vanno penalizzati. Pertanto, l'importo da porre in pagamento è quello relativo alla pensione più favorevole risultante dal un duplice calcolo, illustrato nella nota medesima.

Di fatto, tutte le pensioni sono formate da due quote:

- la quota A calcola i versamenti fatti dall'inizio dell'attività lavorativa alla fine del 1992;

- la quota B calcola i contributi versati dal 1993 alla data del pensionamento.

 

Con un sistema del genere finora il calcolo della pensione è stato sviluppato nel seguente modo: nella quota A si considerano gli anni maturati fino al 1992, nella quota B gli anni successivi ma fino a 40 anni. Quelli eccedenti non venivano calcolati.

Perciò, chi aveva versato contributi per 45 anni perdeva nella pensione gli ultimi cinque anni, cioè il periodo di lavoro finale.

 

ORA L'INPDAP HA ROVESCIATO IL RAGIONAMENTO

NELL'INTERESSE DEI LAVORATORI CHE VANNO IN PENSIONE

(a meno che il Governo non ci metta lo zampino…..).

 

Si considerano nella quota B tutti i periodi lavorati dal 1993 in poi, mentre nella quota A si inseriscono solo i periodi necessari a raggiungere i 40 anni, tagliando quelli eccedenti. Pertanto, le diverse conseguenze dei due sistemi ora sono: con il primo (quota B) si tagliano gli ultimi cinque anni di lavoro, con il secondo (quota A) i primi cinque.

A questo punto, gli uffici INPDAP fanno i relativi calcoli, come se si trattasse di due pensioni diverse, e mettono in pagamento la 'rendita' più favorevole al dipendente.

 

NOTA OPERATIVA N. 26

 

OGGETTO: Modalità di calcolo dei trattamenti pensionistici con anzianità contributiva superiore a 40 anni.

 

Il rendimento pensionistico dei trattamenti liquidati da questo Istituto è determinato dalla sommatoria dell'aliquota inerente gli anni maturati dall'iscritto alla data del 31 dicembre 1992 con quella relativa al valore differenziale tra quella maturata alla cessazione e quella riferita alla medesima data del 31 dicembre 1992, nel limiti dell'aliquota massima raggiungibile in corrispondenza di 40 anni di anzianità contributiva; gli anni eventualmente eccedenti non incidono nella percentuale di rendimento della quota di pensione di cui all'articolo 13, comma 1, lettera b) del Dlgs. n. 503/1992.

Tale modalità di calcolo può essere sfavorevole per coloro che cessano dal servizio con un'anzianità contributiva maggiore a 40 anni di servizio.

Al fine di non penalizzare gli iscritti che si trovano in questa situazione, si ritiene necessario effettuare un duplice calcolo di pensione ed in particolare:

- uno derivante dall'importo spettante all'interessato considerando nella "quota a" di pensione l'intera anzianità maturata al 31 dicembre 1992 e nella "quota b" l'anzianità contributiva a partire dal 1° gennaio 1993 limitata al raggiungimento di 40 anni di anzianità contributiva;

- l'altro relativo all'importo spettante all'interessato considerando nella "quota b" di pensione l'intera anzianità contributiva maturata a partire dal 1° gennaio 1993 e nella "quota a" di pensione solo gli anni necessari al raggiungimento di un'anzianità contributiva complessiva pari a 40 anni.

L'importo da porre in pagamento è quello relativo alla pensione più favorevole risultante dal duplice calcolo.

Si invitano, pertanto, le Sedi a definire le pensioni in via di liquidazione secondo le istruzioni operative riportate nella seguente nota; per quanto attiene le pensioni liquidate antecedentemente alle nuove istruzioni operative, le Sedi sono tenute a provvedere alle eventuali riliquidazioni previa richiesta degli interessati e nei limiti previsti dall'articolo 26 della legge n. 315/1967, per il personale delle casse gestite dagli ex Istituti di previdenza, e dagli articoli 203 e seguenti del DPR n. 1092/1973, per il personale statale. Il pagamento degli

eventuali ratei spettanti avverrà nei limiti della prescrizione quinquennale.

La struttura informatica, cui la presente è trasmessa per conoscenza, provvederà a modificare le funzionalità informatiche secondo quanto riportato nella presente nota. (IL DIRIGENTE GENERALE - Dr. Costanzo GALA)

venerdì, luglio 25, 2008

PROSEGUONO GLI INCONTRI DEL TAVOLO NAZIONALE

 

CON IL DIRETTORE GENERALE DOTT.SSA ANTONIA PASQUA RECCHIA.

 

L'incontro di ieri 23 luglio 2008 è stato finalizzato agli argomenti posti all'ordine del giorno:

 

·     Ipotesi di piano triennale delle assunzione anche con particolare riferimento al Decreto Legge 112/08

·     Verifiche dei progetti nazionali

·     Bozza di accordo concernente le posizioni organizzative ex art. 18 del contratto collettivo integrativo di ministero.

 

L'amministrazione ha fornito un'ipotesi di piano triennale delle assunzioni, tenuto conto del particolare contesto di riferimento, in ordine all'organico di cui al DPR 233/07, alla revisione del relativo dell'organico di cui allo stesso DPR, agli accordi sindacali pregressi e alle richieste varie, non evase, al Dipartimento della  Funzione Pubblica, nonché rispetto alle previsioni del D.L. 112/08.

Nel corso della riunione sono emersi gli obiettivi che l'Amministrazione intende perseguire, fra questi si possono individuare i seguenti:

 

1. inquadramento riqualificazione all'interno delle aree

2. stabilizzazione al 100% del tempo degli ATM

3. stabilizzazione giubilari

4. assunzione CO.CO.CO

5. compattamento completo apicale nelle aree (accordo 12 marzo 2008)

6. inquadramento dei vincitori dei concorsi nei passaggi d'area ( A-B1 e B-C1)

7. assunzione vincitori concorsi 500 posti

8. "svuotamento"  completo area A

 

È ovvio che è necessario definire con urgenza un nuovo DPCM sugli organici,  che possa consentire di portare a conclusione il contenuto degli accordi pregressi e che tenga conto delle questioni irrisolte con il Dipartimento della Funzione Pubblica, sia per quanto riguarda l'autorizzazione a stabilizzare al 10 % gli ATM (richiesta 22 febbraio 2007 e 5 dicembre 2007), che per l'autorizzazione al passaggio di area per ulteriori 460 posti da B a C1 e di ulteriori 701 posti da A a B1 (bisognerà trattare con la Funzione Pubblica per ottenere l'autorizzazione ad incrementare i posti per i passaggi tra le aree – dall'Area A all'area B da 701 a 1401, dall'area B all'area C da 460 a 920) , utilizzando le risorse assegnate con il DPCM del 16 gennaio 2007 per 41 posti dirigenziali, non più utilizzate a tal fine per l'intervenuta autorizzazione ad avviare procedure concorsuali per 40 posti dirigenziali (D.L. 262/06). A tale proposito occorrerà ridiscutere con la Funzione Pubblica il quadro complessivo circa la bozza di DPCM, che dovrà tener conto di un percorso logico in merito ai seguenti punti:

 

-      Verifica dei numeri del personale in servizio al luglio 2008

-      Inquadramento vincitori ed idonei dei processi di riqualificazione

-      Stabilizzazione precari

-      Assunzione CO.CO.CO

-      Defalco cessazioni

-      Inserimento accordo 12 marzo

-      Inserimento concorsi 500 posti

-      Posti necessari per svuotare l'area A

-      Organico teorico da proporre

 

Ovviamente nel far questo l'Amministrazione dovrà tener conto della riduzione del 10% imposta dal D.l 112/08. Per questo si dovranno fare delle proiezioni che il Direttore Generale Dott.ssa Antonia Recchia si è impegnata a farci conoscere alla prossima riunione.

 

Nella giornata di ieri, il coordinamento nazionale Confsal-Unsa Beni Culturali, ha inviato al Segretario Generale Prof.  Giuseppe Proietti, al Direttore Generale Arch. Antonia Pasqua Recchia, al Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sen. Dott.  Sandro Bondi, al Capo di Gabinetto Dr. Salvatore Nastasi, la lettera che qui di seguito si riporta:

 

Prot. n. 231/08                                                                             Roma, 23 luglio 2008

 

 

OGGETTO:  Richiesta di Informazione in attuazione  del  Dpr  26/11/07, n. 233;  D.M. 18

giugno 2008  e  relativi adempimenti  in  merito :  Considerazioni – Richiesta

adempimento allo svolgimento d corrette relazioni sindacali e tematiche oggetto di contrattazione -  Richiesta di Tavolo tecnico.

 

Prima ancora della pubblicazione del Dpr 233, questa Organizzazione Sindacale aveva posto la necessità di attivare un Tavolo di Contrattazione per definire un accordo che stabilisse metodi e procedure per l'attuazione dei processi di riordino che coinvolgevano le Direzione Generali Centrali, i Poli Museali nonché gli Istituti di nuova istituzione che andavano ad inglobare altri Istituti, poiché vi erano aspetti legati alla collocazione o ricollocazione del personale ma anche questioni legate alla logistica e agli spazi che meritavano la definizione di linee guida e criteri da definirsi con il consenso delle OO.SS. poiché era - ed è - materia di organizzazione del lavoro.

A tutto ciò, aggiungemmo l'urgenza che si riattivasse concretamente il Tavolo di Contrattazione nazionale, poiché vi erano – e vi sono –  problemi urgenti che non potevano aspettare altro tempo considerata la determinazione di danni economici e professionali ai lavoratori. Tra questi segnalammo anche la necessità che da parte dell'Amministrazione fossero date immediate disposizioni affinché, chi di dovere, provvedesse a firmare i contratti di inquadramento del personale che aveva partecipato ai processi di riqualificazione dell'area B e dello scorrimento delle graduatorie per l'Area C. Infine, facemmo presente anche tutte le tematiche per le quali era – ed è – necessario riprendere correttamente la Contrattazione Nazionale.

Sono passati i giorni, ora non più, sono passati i mesi e poco o niente è stato fatto se non la pubblicazione errata del D.M. 28 febbraio 2008 con quello che ne è seguito, oltre al relativo ritiro da parte del Ministro, Sen. Bondi, e l'emanazione dell'attuale D.M. 18 giugno 2008 (Circolare ministeriale n. 129 del 26 giugno 2008). Poi, con la scusa dell'insediamento del nuovo Governo tutto è rimasto bloccato. Addirittura, ancora ad oggi, non sono stati resi pubblici nemmeno i Decreti di nomina, di funzione e di delega della nuova compagine ministeriale, nonostante l'incontro di presentazione con il Ministro del lontano 10 giugno 2008.

Pertanto, dopo la recente riunione del corrente 16 luglio e di quella del 23 luglio, siamo a sottolineare l'importanza e la necessità di inserire nelle prossimi riunioni le problematiche tutt'ora rimaste ancora insolute e che meritano risposte per dare certezze ai lavoratori, INDIPENDENTEMENTE DALLE PROBLEMATICHE SOLLEVATE CON L'ENTRATA IN VIGORE DEL DECRETO LEGGE 25 GIUGNO 2008, N. 112.

Preliminarmente a quanto sopra, La Confsal-Unsa Beni Culturali, tiene a precisare, che pur prendendo atto e nel condividere pienamente la necessità di una programmazione di incontri fissi, salvo ovviamente la possibilità di ulteriori convocazioni a fronte di situazioni urgenti, tuttavia non può esimersi dal compito di formulare le seguenti osservazioni:

·        Di fatto vi è stato in atto un blocco delle trattative e delle relazioni sindacali che non ha precedenti, e questo - senz'altro -, ha messo ancora di più in risalto le problematiche organizzative all'interno del nostro ministero, emerse soprattutto con quanto disposto dall'attuale D.L. 112/08.

·        Nonostante che l'Amministrazione abbia espresso il proprio punto di vista in merito al contesto legislativo innovato, o in via di innovazione, circa il processo di cambiamento in atto, ed abbia l'obbligo di aderire alle disposizioni dettate dalla normativa e quindi ha necessità di governare il cambiamento per non subirlo, questo non significa che Noi (la parte Sindacale) dobbiamo sottacere alla incongruenza messa in atto oggi da alcuni signori del governo che vogliono farci intendere che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali è un Servizio Pubblico in assenza di mercato, che però:

-                      deve simulare la sua presenza sul mercato con fondi privati;

-                      deve garantire, comunque, la conservazione e la valorizzazione;

-                      deve offrire prodotti a costo zero quali, Servizi di conservazione e Servizi culturali;

-                      deve applicare indicatori di efficienza in grado di rilevare la soddisfazione degli utenti e mantenere l'equilibro del rapporto 'zero' fra costo/prodotto.

·        In una situazione così complessa che si va delineando, si dovrà tenere conto delle "nuove leve politiche" del cambiamento, sia per innovare i processi e quindi l'organizzazione, sia per innovare il concetto del "prodotto" rispetto all'offerta culturale e di conservazione, nonostante – lo ripetiamo – l'incertezza del quadro organizzativo generale della, P.A. e del nostro Ministero, oltre alla riduzione forzata (ma non necessaria, diciamo Noi!) delle risorse economiche ed umane.

·        Va da sé quindi, che occorrerà fare un esame approfondito sulle attività da avviare e il proseguimento dell'azione amministrativa per quanto riguarda le possibili ricadute sui processi di riorganizzazione in atto nel MiBAC  (passaggi d'area, conclusione di tutti i processi di riqualificazione, stabilizzazione, nuovi concorsi), nonché sulla riduzione (rimodulazione, diciamo Noi) degli assetti organizzativi, delle reali risorse finanziarie del Ministero e la reale consistenza finanziaria e di cassa del F.U.A.

Nel contempo, lo scrivente Coordinamento Nazionale tiene a precisare la propria posizione sullo stato della conversione in Legge del decreto-legge 112/08 che comunque, non deve distogliere la NOSTRA capacità ed iniziativa contrattuale, (OO.SS. - Amministrazione) nonostante le parossistiche prese di posizione degli onorevoli Brunetta e Tremonti, circa le problematiche interpretative delle loro azzardate iniziative mediatiche. Pertanto, rimandiamo ad altra nota le nostre considerazioni ed analisi delle ricadute che il D-L 112/08 avrà sul nostro Ministero.

Nel frattempo, però, data la calendarizzazione proposta e le varie ed urgenti tematiche che sono sul Tavolo della contrattazione che hanno una incidenza diretta nei confronti dei lavoratori, si richiede l'attivazione di un Tavolo tecnico (o Gruppo di lavoro OO.SS.-Amministrazione) che affronti la disamina delle ricadute che l'articolato del decreto-legge 112 e la sua conversione in legge avrà sul Mibac che, allo stato attuale, in estrema sintesi si possono evidenziare:

­        turn-over; riduzione delle risorse per la contrattazione integrativa; riduzione degli organici; tagli agli organici dei dirigenti e del personale non dirigente; riqualificazione all'interno delle aree e tra le aree e conclusione scorrimenti delle graduatorie; stabilizzazione dei precari; part-time; la ridefinizione delle strutture centrali e periferiche.

Infine, prima di ricordare quali siano ancora le tematiche rimaste aperte al Tavolo della Contrattazione Nazionale, si concorda pienamente sulla necessità di affrontare tali tematiche anche con la parte politica; in quanto vi sono situazioni che hanno bisogno della presenza del Ministro, e di riconsiderare che l'orario proposto per le riunioni del Tavolo Nazionale alle ore 16:00, di fatto, costituisce una limitazione temporale con conseguente aggravio di costi e risorse.

Pertanto, si riportano le tematiche per la Contrattazione Nazionale:

1.     FONDO UNICO DI AMMINISTRAZIONE: Ufficializzazione dello stato di esercizio complessivo F.U.A. al 30 giugno 2008, sia di parte fissa che di parte variabile;

2.     Legge 27 dicembre 2006, n. 296, Finanziaria 2007, Art. 1, comma 404, Definizione della Pianta Organica risultante dalla riorganizzazione del Ministero (Dpr 26 novembre 2007, n. 233);

3.     Legge 27 dicembre 2006, n. 296, Finanziaria 2007, Art. 1, comma 1142, impegno dell'utilizzo dei 30 milioni di euro tramite F.U.A. e relativa definizione dell'accordo ai fini dell'attuazione degli istituiti di cui al punto 4 e per la rivalutazione del progetto nazionale sugli ex-atm;

4.     Avvio procedure per il nuovo C.C.I.M. e definizione delle code negoziali, quali: Turnazioni (modalità e rivalutazione dei compensi); sistema per la validità degli accordi; telelavoro (art 37 ccim); posizioni organizzative; verifica stipula contratti di lavoro temporaneo o comunque denominati (art.38 ccim); costituzione osservatorio per la formazione;

5.     Aggiornamento del piano triennale di assunzioni: triennio 2006-2008 e 2007-2009;

6.     Verifica risorse disponibili ai fini del passaggio di tutta l'area A nell'area B a norma del nuovo C.C.N.L. di comparto;

7.     Attuazione dell'Accordo del 12 luglio 2007 circa la definizione dei posti utili in tutte le graduatorie della riqualificazione (area B ed area C) in relazione agli scorrimenti dovuti ai passaggi, rinunce, cessazioni e pensionamenti; la riqualificazione dei capi tecnici e l'inserimento nei ruoli del personale docente comandato;

8.     Verifica degli inquadramenti già disposti e modificatisi a seguito della pubblicazione delle graduatorie definitive (anche dietro a ricorsi stragiudiziali)  e pubblicazione dell'aggiornamento dei posti utili di tutte le graduatorie (area B ed area C) in relazione agli scorrimenti dovuti ai passaggi, rinunce e pensionamenti;

9.     Ridistribuzione dei posti dei profili relativi al passaggio dall'area A all'area B;

10. Verifica attribuzione Fondi F.U.A. Fondazione Museo Egizio;

11. Verifica progetto nazionale impiego ex-Atm e rivalutazione compensi;

12. Legge 312/80 interessi e rivalutazione monetaria;

13. Convenzione Arcus;

14. Formazione personale interno a seguito dell'utilizzo delle risorse Fas–delibere Cipe n.17/2003,20/2004,35/2005;3/2006.

 

Nel ringraziare per l'attenzione, si resta in attesa di quanto richiesto.

Cordiali saluti (Il Segretario Nazionale  Dott. Giuseppe Urbino )

 

 

 

 

VERIFICA PROGETTI NAZIONALI E LOCALI

 

Benché l'amministrazione si è presentata al Tavolo con  tutta la documentazione relativa ai 10 Progetti Nazionali (03 agosto 2007 Aperture Straordinarie, Notte Bianca e Festività Natalizie) i progetti non sono stati verificati in quanto la CGIL e CISL hanno posto dei rilievi su alcuni progetti che presentavano delle difformità. La Confsal-Unsa ha ritenuto di tener conto a verifica i progetti che rispondessero ai criteri dettati dagli accordi sottoscritti.

Pertanto, i progetti di cui sopra dovranno essere ripresentati nella prossima riunione del 30 luglio p.v.

 

 

PROGETTO NAZIONALE PER UFFICI NON DIRIGENZIALI, MUSEI UFFICIO ESPORTAZIONE E COMMISSIONE DI ESAME

 

Il Tavolo Nazionale ha preso in esame il progetto nazionale di cui sopra e ha stabilito la decorrenza da luglio-dicembre, ripartendo i compensi su base annua così previsti:  per gli Archivi e Biblioteche, sedi non dirigenziali € 2.500, mentre elevare il compenso per la Direzione dei Musei da € 2.000 a € 2.500.

Per gli uffici esportazioni il compenso sarà  di € 2.000.

Anche per questi progetti è stata rinviata la verifica alla prossima riunione del 30 luglio 2008.

 

PREPARAZIONE ALLE PROVE PRESELETTIVE PER I CONCORSI 500 POSTI

 

Pervengono da più parti richieste di informazione sui concorsi che prevedono le prove preselettiva tramite quesiti a risposte multiple. A tal proposito l'amministrazione si tra adoperando per realizzare una pubblicazione comprendente 2000/4000 domande delle quali attraverso una selezione di informatica costituiranno i quesiti per la prova preselettiva, pertanto tale pubblicazione sarà resa disponibile per i partecipanti a concorso.

Inoltre, si precisa che con avviso che sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica  italiana,  4ª serie speciale, «Concorsi ed esami», del 21 ottobre 2008, saranno  comunicati la sede, il giorno e l'ora in cui avranno  luogo le prove preselettive.

La prova preselettiva consiste in una serie di quesiti a risposte  multiple,  mirati  all'accertamento  del  grado  di cultura generale.
Ciascun  quesito  consiste  in  una  domanda seguita da almeno quattro risposte, delle quali solo una e' esatta.
A  ciascun  candidato  sono  assegnati  cento quesiti, i quali dovranno essere risolti nel tempo massimo di un'ora. Nella  citata Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, di cui  al  comma 2 nonché nel sito internet del Ministero per i beni e le  attività  culturali  http://www.beniculturali.it  verranno  date comunicazioni  riguardo  alla  eventuale  pubblicazione  dei  quesiti nonché  alle modalità di svolgimento della prova preselettiva. Tale pubblicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti nei confronti di tutti i candidati. L'Amministrazione   procederà  alla  verifica  della  validità  dei requisiti  prescritti  dopo  lo  svolgimento della prova preselettiva stessa e limitatamente ai candidati che l'avranno superata. La  correzione  della prova preselettiva viene effettuata alla
presenza  della  Commissione  esaminatrice,  attraverso  procedimenti automatizzati.
La scrivente Segreteria Nazionale, sempre restando a vostra completa disposizione, per eventuali delucidazioni, coglie l'occasione per porgervi i più cordiali saluti.

 

 

IL SEGRETARIO NAZIONALE

   ( Dott. Giuseppe Urbino )

mercoledì, luglio 23, 2008

DECRETO LEGGE 112/08 – MAXI-EMENDAMENTO: SI CONFERMA L’ECATOMBE

Il maxi-emendamento ha incassato la prima fiducia alla Camera e si appresta a diventare legge dello Stato dopo la successiva approvazione del Senato.

Per la statistica si informa che la versione originale del decreto 112/08 era composta da 85 articoli e 501 commi, il maxi-emendamento è cresciuto a 96 articoli e 702 commi, peggiorando la situazione.

Si tenga conto che la manovra del governo si articola su un taglio di spesa di ben 35 miliardi di € nel triennio 2009-2011 e che i ministeri vi concorreranno con ben 15 miliardi di tagli. Altro che ecatombe o tsunami.

Con il maxi-emendamento la situazione per il comparto Ministeri peggiora per l'ulteriore taglio della spesa di 300 milioni di € che andranno a coprire parzialmente la maggiore spesa sanitaria dovuta alla eliminazione dei ticket .

Resta confermato il taglio di 800 milioni di € per ciascuno dei Ministeri degli Interni e della Difesa.

In materia di rinnovo contrattuale dei pubblici dipendenti per il biennio economico 2008-2009 la situazione non è chiara in quanto il taglio delle risorse, sopra richiamato, di 300 milioni di € ridurrebbe il fondo da € 2.740 milioni a 2.340 milioni destinato ai rinnovi dei CCNL dei dipendenti pubblici.

Il governo sostiene che il taglio non interferisce con le risorse destinate ai rinnovi contrattuali la cui esatta definizione verrà effettuata con la legge finanziaria 2009 del prossimo mese di settembre, fermo restando il quadro previsto dal DPEF 2009-2011 che prevede un tasso d'inflazione programmato dell'1,7% per il 2008 e dell'1,5% per il 2009 nonché uno stanziamento di 500 milioni (indennità di vacanza contrattuale) per il 2008 oltre al non chiaro stanziamento, sopra richiamato, di 2.740 milioni (o 2.340) per il biennio 2008-2009.

Se a questo si aggiunge il taglio (10%) dei fondi previsti per la contrattazione decentrata, agli effetti del pagamento della produttività, l'applicazione dell'inflazione programmata, fortemente ridotta rispetto a quella reale, il quadro che ne consegue comporterà una riduzione reale delle retribuzioni dei dipendenti pubblici.

Questo non è accettabile e va respinto con forza, anche con il ricorso ad azioni di lotta incisive per indurre il Governo a rivedere le sue posizioni nei confronti dei lavoratori pubblici.

Mentre scriviamo queste note, è pervenuta dall'Aran la convocazione per il rinnovo del biennio economico 2008-2009 del personale non dirigente (prima chiamato dei livelli, poi delle qualifiche funzionali, quindi di comparto, ora in modo residuale "non dirigente" !!) nonché delle aree dirigenziali.

Siamo portati ad essere pessimisti, perché ci resta difficile potere discutere di un rinnovo contrattuale senza avere avuto notizia di stanziamenti di nuove risorse economiche previste dal governo per il biennio.

 

Cordialità e saluti.

IL SEGRETARIO GENERALE

Renato Plaja