Non c'è più da stupirsi se la CGIL per il tramite del suo rappresentante nazionale ha inviato un'a-mail al Ministro con la quale si rinfaccia di non averlo assecondato in nulla o meglio lo si accusa di immobilismo e addirittura di essere stato un pessimo Ministro. Come avevamo visto noi della Confsal-Unsa, il Ministero pei i Beni Culturali, da diverso tempo è diventato facile preda dei politici, i quali non appena se ne impossessano, tentano in tutti i modi di lasciare un segno del loro nefasto passaggio. Ed è per questo che le continue riforme oltre che incominciare a stancare tutti i dipendenti, stanno purtroppo producendo un controsenso tale, che non si riesce più a star dietro ai notevoli cambiamenti di sedi, ripartizione dei servizi, funzioni, compiti, attribuzioni e quant'altro possa delineare l'esistenza del Ministero stesso. È naturale che il rappresentante della CGIL si debba lamentare, dal momento che con l'operazione condotta dal Ministro Rutelli sulle nomine non si è visto accontentare, vi erano purtroppo troppi contendenti e non si poteva certamente accontentare tutti. Stupisce che la CGIL e la CISL solo ora a legislatura terminata si scagliano contro il Ministro uscente, mentre in questi due anni ne hanno sempre appoggiato la linea e, preteso la non ingerenza dei sindacati ostili, ponendo quale, pregiudiziale il fastidioso tavolo separato, quasi a voler demarcare il limite del consentito, tra la loro politica sindacale e la presenza estranea del sindacalismo autonomo, che attraverso la protesta e l'azione sindacale proponeva una normalizzazione delle relazioni sindacali. Non c'è neppure da stupirsi se la UIL Beni Culturali in occasione del conferimento delle nomine dei dirigenti si è espressa negativamente, mentre poco tempo prima elogiavano il Ministro Rutelli perché aveva fatto finalmente le cose giuste nel nominare i Dirigenti Generali. Probabilmente alla compagine sindacale sono stati toccati alcuni interessi e quindi è saltata la "formula magica" che teneva uniti gli uni con gli altri e ora tutti si sentono bistrattati, perché non più accontentati dalla politica, che mai come in questo momento si deve amalgamare con la campagna elettorale tutt'ora in corso. È così che assistiamo alle invettive di tutti i sindacati contro Rutelli, colpevole di non aver realizzato una buona riforma e di non essersi coerentemente adoperato per risolvere gli annosi problemi del personale e del settore dei Beni Culturali. In tutto questo noi della Confsal-Unsa Beni Culturali, abbiamo dovuto denunciare con forza alla Magistratura contabile le irregolarità riscontrate nel conferimento degli incarichi dirigenziali e imporre all'Amministrazione il rispetto degli accordi sottoscritti, al di là dell'occupazione politica del dicastero, che da qui a pochi giorni ad urne chiuse potrebbe riappropriarsi delle strutture ministeriali.
venerdì, aprile 11, 2008
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