IL BOLLETTINO SINDACALE
del 13 luglio 2009
Il capo prepotente paga e il mobbing può avere anche una rilevanza penale
La notizia è stata data da tutti i telegiornali.
Due sono gli aspetti da sottolineare in questa sentenza:
1) il primo: si tratta di un caso di mobbing avvenuto in un ufficio giudiziario. Il capo, definito "prepotente", non azionando i propri "poteri inibitori" per tenere a bada le proprie "intemperanze", manteneva un "atteggiamento quotidiano violento, aggressivo, alimentato da intemperanze, gesti di violenza e prevaricazione" nei confronti di una impiegata dell' ufficio, spesso apostrofata con un "lei è una falsa, non finisce qui, gliela farò pagare, è una irresponsabile".
Tale atteggiamento, definito dalla Suprema Corte "condotta imprudente", aveva provocato nella dipendente "uno stato ansioso depressivo con tachicardia in stress emotivo".
2) il secondo: l'episodio di mobbing non ha comportato solo un risarcimento danni per la dipendente, ma è sfociato in un procedimento penale con la condanna, in primo grado e in appello, a 20 giorni di reclusione per lesione colpose.
Di fronte al mobbing il Giudice si è pronunciato, quindi, sia sotto l'aspetto civile (risarcimento danni), sia sotto l'aspetto penale, configurando il reato di lesione colpose.
Una disciplina specifica sarebbe però preferibile e, a questo punto, forse anche non differibile. Infatti, è vero che le norme del nostro ordinamento consentono di tutelare la vittima del mobbing, ma è altrettanto vero che chi lo subisce ha anche il diritto di sapere esattamente che tipo di tutela può invocare.
E chi lo provoca ha anch'egli il diritto di conoscere preventivamente a cosa va incontro.
a cura degli Avvocati Anna Marino, Stefano Beretta e Luca D'Arco
Proclamazione stato di agitazione del personale del Ministero degli Affari Esteri e richiesta esperimento procedura di conciliazione
Si riporta, di seguito, la nota n. 212 della data odierna, con la quale
«Prot. n. 212
Raccomandata A.R. e Fax
Roma, 11.06.2009
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ministero per
Al Ministro degli Affari Esteri
Al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Settore Lavoro
Direzione generale tutela condizioni di lavoro
Al Presidente dell'Aran
Alla Commissione di garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali
Alla Confsal Confederazione sindacati autonomi dei lavoratori
Al Coordinamento Nazionale Confsal-Unsa Esteri
LORO SEDI
OGGETTO: proclamazione stato di agitazione del personale del Ministero degli Affari Esteri e richiesta esperimento procedura di conciliazione.
La decisione dello stato di agitazione è motivata e fondata sulle seguenti circostanze in fatto ed in diritto:
1 In data 10 giugno u.s. durante una riunione fra OOSS ed Amministrazione all'interno del Ministero degli Affari Esteri in materia di "razionalizzazione" delle rete diplomatico-consolare, è stata comunicata la volontà della PA di chiudere 19 sedi all'estero e declassarne 4 giusto prospetto riepilogativo con le sedi coinvolte che veniva consegnato alle OOSS.
2 Tale decisione è unilaterale e non ha visto coinvolto in alcun modo le OOSS.
3 Lo smantellamento di sedi consolari non è previsto assolutamente da alcun provvedimento normativo.
4 Tale volontà della PA prevede chiusure nette di sedi proprio laddove risiede il maggior numero di connazionali.
5 La logica di tale determinazione dell'Amministrazione prescinde da criteri razionali quali la lotta agli sprechi, la densità della popolazione italiana residente, la distanza fra le sedi, gli interessi economico/commerciali , la presenza di sedi demaniali, le relazioni internazionali, ecc. , per applicare linee che fanno capo a meri "poli" geografici a prescindere dai gravissimi danni e pregiudizi per i dipendenti e le loro famiglie: la volontà della PA se attuata condurrà allo sradicamento dal posto di lavoro e dal territorio di centinaia di impiegati a contratto e al congelamento di 50 posti degli impiegati di ruolo.
6 Le chiusure preannunciate sono di entità ben più grave rispetto alle chiusure effettuate negli ultimi anni a seguito delle fasi di ristrutturazione ed, infatti, colpiscono sedi importanti, anche a livello di Consolati Generali, nonché interi Paesi esteri, prevedendo più chiusure contemporaneamente - ben
Questa OS in proprio e in ragione delle prerogative spettanti violate nonché a tutela di tutti i propri iscritti direttamente e/o indirettamente interessati dalla volontà della PA di cui sopra
FA PROPRIO E TUTELA
il profondo stato di sconforto e di disagio causato ai lavoratori dalla volontà della PA di soppressione e/o declassamento delle sedi di cui sopra con gravi ripercussioni per i dipendenti sui loro posti di lavoro , sull'ambiente socio familiare e sui servizi alla collettività
e, con la presente,
ha l'obiettivo della formale proclamazione dello stato di agitazione e della richiesta della procedura conciliativa al fine di:
- ottenere il riconoscimento e la tutela dei lavoratori per i danni derivanti da tale volontà della PA di soppressione delle sedi e degli evidenti pregiudizi agli stessi ed alle loro famiglie
- ottenere riconoscimento e la tutela dei diritti ed alle prerogative sindacali ingiustamente negate e conculcate con la volontà unilaterale della PA in elusione del ruolo del sindacato
ciò e/o al fine di promuovere la rimozione e/o modifica della volontà della PA in merito a tali soppressioni di sedi e declassamento delle stesse.
In caso di esito negativo del tentativo di conciliazione o di mancata convocazione, si preannuncia fin d'ora la proclamazione di azioni di sciopero del personale sopra indicato.
Con la presente si richiede, pertanto, l'esperimento della procedura conciliativa prevista dalla citata Legge.»
IL SEGRETARIO GENERALE Renato Plaja
Dal notiziario Confsal n. 77-2009:
«
Si riporta, di seguito, il Comunicato Stampa diramato, oggi, dalla Segreteria Generale dopo l'incontro in Confindustria:
COMUNICATO STAMPA
RIFORMA CONTRATTI: CONFSAL FIRMA ACCORDO CON CONFINDUSTRIA PER IL PRIVATO IMPIEGO
Nigi: Sì a regole precise per i rinnovi contrattuali
Roma, 11 giugno.
L'Intesa fa seguito all'accordo quadro generale sottoscritto a Palazzo Chigi il 22 gennaio e a quello siglato il 30 aprile con il ministro Brunetta per il pubblico impiego.
La durata del nuovo contratto è triennale sia per la parte normativa sia per quella economica. L'aumento salariale si misurerà sulla base dell'inflazione previsionale effettuata dall'ISAE (Istituto di Studi e Analisi Economica) incaricata di stimare ogni triennio l'IPCA (indice dei prezzi al consumo armonizzato, per l'Italia, in ambito europeo), depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati.
Al termine dell'incontro con
NOTIZIE DALLE FEDERAZIONI
CONFSAL VIGILI DEL FUOCO
Si riportano, di seguito, i Comunicati Stampa diramati dalla Segreteria Generale della Confsal-Vigili del Fuoco sulla proclamazione dello sciopero nazionale e la manifestazione a L'Aquila per il prossimo 30 giugno:
SCIOPERO VIGILI DEL FUOCO
GIANCARLO (CONFSAL VVF): 30 GIUGNO MANIFESTAZIONE NAZIONALE
A L'AQUILA.
"
"La decisione di spostare la manifestazione a L'Aquila è maturata dopo il ritiro degli emendamenti in favore del Corpo presentati dal Governo e dalla convinzione della solidarietà che riceveremo da tutta la cittadinanza abruzzese colpita dal sisma a cui chiederemo di unirsi a noi. Gradiremmo anche che le massime Istituzioni politiche spesso presenti all'Aquila, in primis il Presidente del Consiglio, i Presidenti di Senato e Camera, si uniscano ai Vigili del Fuoco dimostrando, oltre che con le parole e le attestazioni di stima, la volontà concreta di dare una risposta ai Vigili del Fuoco per risolvere i gravi problemi di carenza d'organico, di mancanza di risorse economiche, di adeguamento di mezzi, attrezzature e dispositivi di protezione individuale, del pagamento delle competenze accessorie e straordinarie maturate da oltre 1 anno dai Vigili del Fuoco." Ha proseguito Giancarlo.
"I Vigili del Fuoco sono amati, stimati, coraggiosi, meritevoli e, soprattutto ricordati da tutti per le innumerevoli operazioni di salvataggio e per la sicurezza che compiono tutti i giorni, e il recente sisma in Abruzzo ne è chiara testimonianza, ma diventano "invisibili" e dimenticati repentinamente da tutti, specialmente dai politici, quando bisogna dare una risposta ai loro problemi", ha concluso Giancarlo.
Roma, 5 giugno 2009
Sciopero nazionale Confsal VV.F. del 30 giugno 2009 modalità svolgimento.
Si fa seguito alla nota del 25 maggio 2009 per comunicare le modalità con le quali sarà effettuato lo sciopero della categoria di cui all'oggetto:
· il personale operativo che svolge l'attività in turni effettua lo sciopero dalle ore 10.00 alle ore 14.00;
· il restante personale, in servizio presso le sedi aeroportuali, a servizio giornaliero, tecnico amministrativo è esentato dalla protesta.
Per tutta la giornata saranno inoltre garantite le attività di soccorso tecnico urgente alla popolazione come previsto dal vigente accordo sui servizi minimi essenziali.
Si conferma infine, nella medesima giornata, la manifestazione nazionale a L'Aquila a sostegno della vertenza.
Il Segretario Generale, Prof. Marco Paolo Nigi
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