venerdì, aprile 14, 2006

COMUNICATO STAMPA: SIMONE GARGANO, CAPOGRUPPO REGIONALE DEI POPOLARI UDEUR, LASCIA IL PARTITO

SIMONE GARGANO, CAPOGRUPPO REGIONALE DEI POPOLARI UDEUR, LASCIA IL PARTITO
Alla luce delle incredibili, gravi e artatamente fantasiose accuse mosse alla mia persona dallo pseudo Segretario regionale del Partito e, nella convinzione che la ricerca di “colpevoli” ai quali addebitare l’insuccesso elettorale vada individuata in tutt’altra direzione, ritengo opportuno rassegnare le mie irrevocabili dimissioni da Capogruppo e da iscritto ai Popolari Udeur del Lazio. Consiglio il Segretario Nazionale On. Clemente Mastella a valutare meglio le persone alle quali affidare il futuro del partito, perché con “questi santi non si và in paradiso”. Confermo la mia collocazione e quella degli amici che mi vorranno seguire nell’area di Centrosinistra “senza se e senza ma”, convinto che il nostro contributo sarà sicuramente utile al futuro Partito Democratico. Roma, 14 Aprile 2006

giovedì, aprile 13, 2006

La querelle sui brogli nei bunker della Cassazione. Decisione entro Pasqua


Roma, 13 aprile 2006 - Tutta la polemica sui presunti brogli e le irregolarità elettorali finisce in tribunale. I magistrati e le Corti d'Apello decideranno entro stasera sulle schede dubbie. Poi, sulle espressioni di voto non ancora assegnate toccherà deliberare all'Ufficio elettorale della Corte di Cassazione. Le schede si stanno accumulando al secondo piano del Palazzaccio e nei bunker arrivano anche i verbali delle votazioni dalle oltre 60mila sezioni elettorali. Berlusconi strepita, Prodi risponde piccato, ma intanto lo scrutinio della verità dovrebbe iniziare domani e concludersi entro Pasqua. Scrutinio della verità perchè sarà la Cassazione e il magistrato Giovanni Paolini a proclamare gli eletti della XV Legislatura. Intanto il servizio elettorale del ministero dell'Interno ha chiuso la sua missione e sta smobilitando. Pisanu ha dichiarato seraficamente che "la percentuale di voti non validi è diminuita fino al 66%".BERLUSCONI: "BROGLI". PRODI: "VADA A CASA"Ma tutto questo al momento non basta a placare le ire del premier. "Tanti brogli: sono fiducioso, il risultato deve cambiare...". Così si è espresso il premier Silvio Berlusconi conversando con i giornalisti uscendo da Palazzo Chigi. "Ma più che equamente divisi, sono brogli unidirezionali, assolutamente unidirezionali", ha aggiunto Berlusconi. Il premier ha chiarito di "averne parlato con il Capo dello Stato" nel suo colloquio di ieri sera. "Ci sono i verbali di 60 mila sezioni da verificare, uno per uno", ha aggiunto il premier, sottolineando che "il risultato deve cambiare perché ci sono brogli a non finire in diversi posti in tutta Italia. E questo emerge da cose precise. Pensavate di esservi liberati di me?". Prodi ha risposto a stretto giro di posta da Bologna: "Berlusconi continua a gettare veleno anche dopo la sconfitta. Dovrebbe andare a casa".IL LEADER DELL'UNIONE: "GOVERNO ENTRO MAGGIO""C'e' una maggioranza chiara. La legge elettorale non l'abbiamo fatta noi ma l'abbiamo subita e ci ha fatto vincitori chiari, ora faremo il nostro governo entro maggio". E poi: "Non ci saranno dimissioni anticipate di Ciampi''. Lo dice il leader dell'Unione Romano Prodi a Ss Apostoli dopo un colloquio al Quirinale con il capo dello Stato. Prodi dice che il colloquio ''e' andato molto bene''. Secondo la scaletta temporale discussa assieme a Carlo Azeglio Ciampi, l'incarico per il nuovo governo dovrebbe arrivare nella prima metà di maggio. Ancora incertezza invece sulla questione del secondo mandato del presidente della Repubblica. Prodi ha spiegato di non averne ancora parlato con il diretto interessato. Il professore ha poi spiegato di voler ridurre il cuneo fiscale di 5 punti entro un anno."VIA LE TRUPPE DALL'IRAQ""Ritireremo le nostre truppe dall'Iraq in accordo innanzitutto con il governo di Bagdhad ed invieremo un contingente civile per aiutare la ricostruzione delle infrastrutture e delle istituzioni irachene'', ha detto invece Prodi in un articolo per 'Le Monde', nel quale osserva che ''l'intervento in Iraq era ingiusto ed ingiustificato". Ma poi ha precisato: "Con gli Usa vogliamo mantenere un rapporto onesto e leale".
(Romaone)